E Book Urania 2061 Odissea Tre Klark Fs

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Arthur C. Clarke.
2061 Odissea tre.
Titolo originale: 2061: Odyssey Three .
Traduzione di Marco e Dida Paggi.
¸ 1987 by Serendib BV.
¸ 1990 RCS Libri S.p.A., Milano.
Alla memoria di Judy Lynn Del Rey, editor straordinaria, che acquist•
questo libro per un dollaro ma non seppe mai se spese bene i suoi
soldi.
PREMESSA.
Cos come 2010: Odissea due non era esattamente il seguito di 2001:
Odissea nello spazio, allo stesso modo questo libro non Š propriamente
il seguito di 2010. Questi tre lavori vanno considerati alla stregua di
variazioni sullo stesso tema: essi hanno si molti personaggi e situazioni
in comune, ma non è detto che avvengano nello stesso universo.
Dal 1964, quando Stanley Kubrick mi propose (cinque anni prima
che l'uomo mettesse piede sulla Luna!) di fare "un buon film di
fantascienza", l'idea originaria ha conosciuto sviluppi successivi: e
una coerenza perfetta Š impossibile, perch‚ nelle mie cose più recenti
si fa riferimento ad avvenimenti e scoperte che erano ancora di là… da
venire quando scrissi i miei primi libri.
Ho potuto scrivere 2010 grazie al successo della missione Voyager, che
nel 1979 ha effettuato un passaggio ravvicinato intorno a Giove; ed era
mia intenzione ritornare sull'argomento solo quando si fossero avuti i
risultati di una missione ancora più ambiziosa, la missione Galileo.
La missione Galileo contemplava l'invio di una sonda nell'atmosfera
di Giove e, per un periodo di due anni, lo studio di tutti i principali
satelliti del pianeta. Il lancio sarebbe dovuto avvenire nel maggio del
1986 per mezzo dello Shuttle; l'obiettivo si sarebbe dovuto
raggiungere nel dicembre del 1988. Cosicch‚ io contavo di poter
disporre di nuove informazioni su Giove e le sue lune verso il 1990...
Purtroppo la tragedia del Challenger ha vanificato questo
programma; Galileo che ora Š in attesa nel Jet Propulsion Laboratory
di Pasadena dovr… trovarsi un altro vettore di lancio. E potr…
ritenersi fortunato se arriver… su Giove con soli sette anni di ritardo.
Io ho deciso di non aspettare tanto.
ARTHUR C. CLARKE.
Colombo, Sri Lanka.
aprile 1987.
PARTE I, LA MONTAGNA MAGICA.
1. GLI ANNI DEL GELO.
®Per un uomo di settant'anni, sei in ottima forma¯ commentò il dottor
Glazunov alzando gli occhi dall'ultimo tabulato stampato dal
Medcom. ®Io non te ne darei pù di sessantacinque.¯
®Mi fa davvero piacere, Oleg. Tanto più che ho centotre anni, come
tu sai benissimo.¯
®Ecco che ci risiamo! Come se tu non avessi letto il libro della
Rudenko!¯
®Povera Katerina! Avevamo deciso di vederci in occasione del suo
centesimo compleanno. Mi Š spiaciuto molto che non ci sia arrivata...
Ecco che cosa succede a passare troppo tempo sulla Terra.
E, ironia della sorte, era stata lei a inventare lo slogan famoso "E' la
gravità… che porta la vecchiaia"
Il dottor Heywood Floyd osserv• pensieroso il mutevole panorama
del bel pianeta, solo seimila chilometri lontano, su cui non avrebbe
mai più potuto rimettere piede. Per un'altra e più vistosa ironia della
sorte, a causa di uno stupidissimo incidente, lui stava benissimo quando
invece praticamente tutti gli amici suoi coetanei erano morti.
Era tornato sulla Terra da nemmeno una settimana quando, malgrado
tutti gli avvertimenti e l'assoluta convinzione che a lui mai sarebbe
potuta accadere una cosa del genere, era cascato da un balcone al
secondo piano. (Si, si stava dando ai bagordi: però se l'era meritato...
era un eroe sul nuovo mondo dove la Leonov aveva fatto ritorno.)
Aveva riportato numerose fratture multiple ed erano insorte
complicazioni, così che era stato ricoverato all'ospedale orbitale
Pasteur.
Era l'anno 2015. E ora era incredibile, ma c'era il calendario
appeso alla parete a confermarlo era il 2061.
Nel caso di Heywood Floyd, l'orologio biologico non era stato solo
rallentato a opera della gravit… ridotta dell'ospedale, pari a un sesto di
quella terrestre, ma per ben due volte nel corso della sua vita l'orologio
biologico si era mosso a ritroso. Era ormai convinzione comune
sebbene alcuni autorevoli scienziati non fossero d'accordo che
l'ibernazione non si limitasse a fermare il processo dell'invecchiamento,
ma innescasse un processo di ringiovanimento. Il viaggio fino a Giove
e ritorno aveva fatto diventare Floyd pù giovane.
®Allora, secondo te non corro rischi se vado?¯
®Nell'universo si corrono sempre rischi, Heywood. Posso dire solo
che non ci sono controindicazioni di carattere fisiologico. In fondo, a
bordo della Universe troverai esattamente le stesse condizioni
ambientali cui sei abituato qui. Dal punto di vista medico non vi
saranno le attrezzature sofisticate che abbiamo qui all'ospedale Pasteur,
ma il dottor Mahindran è un bravo medico. Se dovesse insorgere
qualche problema che non è in grado di affrontare ti può sempre
mettere in ibernazione e rispedire qui da noi come un pacco postale.
Era quanto Floyd aveva sperato di sentirsi dire, eppure la sua
soddisfazione era venata di tristezza. Fare il viaggio significava restare
assente per molte settimane da casa da quella che da mezzo secolo era
la sua casa e dagli amici che si era fatto negli ultimi anni. E sebbene
la Universe fosse una lussuosa nave passeggeri in confronto alla
rozza Leonov (ora, in orbita sopra l'altra faccia della Luna, entrata a
far parte del Museo Lagrange), ogni viaggio spaziale di una certa
lunghezza comportava pur sempre un elemento di rischio. E tanto
più trattandosi di un viaggio lungo una rotta mai prima percorsa...
Eppure era forse questo ci• di cui aveva bisogno nonostante i suoi
103 anni (o essendo, secondo i complessi calcoli geriatrici della
defunta professoressa Rudenko, un sano e robusto
sessantacinquenne). Da dieci anni ormai provava un'irrequietezza
crescente e una vaga insoddisfazione nei confronti del suo modo di
vivere, troppo comodo e troppo ben regolato.
Malgrado le numerose ed esaltanti iniziative in corso nel sistema
solare la Rigenerazione di Marte, la fondazione di una base su
Mercurio, il Piano Verde di Ganimede non era riuscito a trovare
un obiettivo sul quale concentrare i suoi interessi e le sue energie
ancora considerevoli. Due secoli prima, uno dei primi poeti
dell'era della scienza dava voce ai suoi sentimenti facendo così parlare
Ulisse:
...vita su vita
poco sarebbe, ed a me d'una, ora, un attimo resta. Pure, Š un
attimo tolto all'eterno silenzio, ed ancora porta con s‚ nuove
opere, ed indegno sarebbe, per qualche due o tre anni,
riporre me stesso con l'anima esperta, ch'arde e desia di seguir
conoscenza: la stella che cade oltre il confine del cielo, di l…
dell'umano pensiero.
®Due o tre anni¯ davvero! Ne erano passati pi— di quaranta: Ulisse
se ne sarebbe vergognato. Ma i versi successivi che conosceva cos
bene erano ancora pi— appropriati:
Forse Š destino che i gorghi del mare ci affondino; forse,
nostro destino Š toccare quelle isole della fortuna, dove
vedremo l'a noi gi… noto, magnanimo Achille. Molto
perdemmo, ma molto ci resta: noi siamo la forza pi— che nŠ
giorni lontani moveva la terra ed il cielo: noi, s'Š quello che
s'Š: una tempra d'eroici cuori, sempre la stessa: affraliti dal
tempo e dal fato, ma duri sempre in lottare e cercare e trovare
n‚ cedere mai.*
®E cercare e trovare...¯ Bene, ora sapeva che cosa cercare e anche
che cosa avrebbe trovato perch‚ sapeva esattamente dove l'avrebbe
trovato. Solo un incidente imprevedibile, una catastrofe, gli avrebbe
potuto impedire di trovarlo.
Non era una mŠta, quella, che si fosse proposto consapevolmente, e
nemmeno ora sapeva spiegarsi come mai avesse a un tratto assunto
tanta importanza. Si era creduto immune dalla febbre che ancora una
volta per la seconda volta nel corso della sua vita! aveva preso
l'umanit…, ma forse si sbagliava. O forse era stato l'invito a far parte
dello scelto gruppo che doveva imbarcarsi sulla Universe che gli
aveva acceso l'immaginazione, risvegliando in lui un entusiasmo che
non sapeva di possedere.
C'era anche un'altra possibilit…. Anche dopo tanti anni ricordava
benissimo la delusione dell'uomo della strada per il passaggio a
distanza ravvicinata del 198586. Si presentava ora l'occasione
l'ultima, per lui, e la prima per l'umanit… di rimediare alle delusioni
del passato.
Nel XX secolo erano possibili solo i passaggi orbitali a distanza
ravvicinata. Questa volta, invece, vi sarebbe stato un atterraggio
vero e proprio un'impresa nuova e rivoluzionaria, a suo modo,
quanto la passeggiata lunare di Aldrin.
Il dottor Heywood Floyd, veterano della missione su Giove del
201015, vide con gli occhi della mente il remoto corpo astrale che
ancora una volta ritornava dalle profondit… dello spazio
accelerando sempre di pi— mentre si accingeva a girare attorno al Sole.
E tra le orbite della Terra e di Venere la cometa pi— famosa della storia
avrebbe incontrato l'astronave Universe, attualmente ancora in
preparazione, nel suo viaggio inaugurale.
Il punto esatto del rendezvous non era ancora stabilito, ma la deci
* La traduzione dei versi di Tennyson Š di Giovanni Pascoli. [N.d.T.]
sione del dottor Floyd era irrevocabile. ®Cometa di Halley,
arrivo...¯ bisbigli• Heywood Floyd.
2. PRIMO AVVISTAMENTO.
Non Š vero che bisogna lasciare la Terra per poter apprezzare tutto lo
splendore del cielo. Il cielo stellato visto dallo spazio non Š pi— bello di
quello che si vede dalla cima di un'alta montagna in una notte limpida,
lontano da ogni sorgente di luce artificiale. Le stelle appaiono pi—
luminose se viste fuori dall'atmosfera, ma l'occhio non Š in grado di
cogliere la differenza; e poi il colpo d'occhio offerto da tutto un emisfero
celeste Š ben altra cosa della fettina di cielo che si pu• vedere da un
obl•.
Ma Heywood Floyd era pi— che contento di come gli appariva
l'universo, e soprattutto quando la zona residenziale si trovava nel
cono d'ombra proiettato dall'ospedale in lenta rotazione. Allora nel
suo campo visivo rettangolare non si vedevano altro che stelle, pianeti,
nebulose e talvolta, pi— luminosa di tutti, la luce ferma e splendente di
Lucifero, in gara con quella del Sole.
Dieci minuti prima che iniziasse la sua notte artificiale spegneva tutte
le luci della cabina anche la lucina rossa d'emergenza in modo da
avere il tempo di abituarsi al buio assoluto. Aveva scoperto tardi, per
essere un tecnico spaziale, i piaceri dell'astronomia a occhio nudo;
ora per• sapeva riconoscere praticamente tutte le costellazioni
anche solo scorgendone una piccola parte.
Quasi ogni ®notte¯, in maggio, quando la cometa passava
internamente all'orbita di Marte, egli ne aveva rilevato la posizione
sulle carte astrali. Anche se sarebbe stato facile trovarla con l'aiuto
del binocolo, Floyd non ne aveva voluto sapere; era, il suo, un gioco:
voleva vedere fino a che punto poteva ancora fidarsi dei suoi occhi
di vecchio. Due astronomi di Mauna Kea avevano gi… affermato di
aver scorto la cometa a occhio nudo, ma nessuno aveva prestato loro
fede, e analoghe affermazioni da parte di pazienti dell'ospedale
Pasteur avevano suscitato ancora maggior scetticismo.
Ma per quella notte era prevista come minimo una magnitudine sei,
e forse avrebbe avuto fortuna. Tracci• una linea immaginaria da
Gamma a Epsilon Eridani e cerc• al vertice del triangolo equilatero
che aveva quella linea come base aguzzando gli occhi come se
potesse attraversare con lo sguardo tutto quanto 3 sistema solare
semplicemente con uno sforzo di volont….
Ed eccola l…! Proprio dove l'aveva avvistata la prima volta, settanta
sei anni prima, appena percettibile ma inequivocabile. Se non avesse
saputo esattamente dove guardare, non avrebbe visto nulla, o
l'avrebbe scambiata per una nebulosa lontanissima.
Vista cos a occhio nudo la cometa appariva un punto luminoso un
p• sfocato e perfettamente sferico; per quanto si sforzasse, non
riusciva a distinguere traccia alcuna di coda. Ma le sonde che da mesi
la seguivano avevano gi… rilevato le prime tracce di gas e polveri che
di l a poco avrebbero formato la coda, orientata in direzione opposta
al Sole, dal quale prendeva origine.
Come tutti, anche Heywood Floyd aveva seguito la trasformazione
del nucleo, freddo e scuro no, pi— che scuro, quasi nero via via che si
addentrava nel sistema solare. Dopo settant'anni di zero assoluto o
quasi, l'acqua, l'ammoniaca e le altre sostanze congelate cominciavano
a riscaldarsi e a evaporare. Un asteroide grande quanto l'isola di
Manhattan e anche pressappoco della stessa forma roteava su se
stesso con un periodo di cinquantatr‚ ore; e via via che il calore del Sole
penetrava attraverso la crosta isolante, le sostanze ghiacciate
evaporavano e la Cometa di Halley si comportava come una caldaia a
vapore bucata. Getti di vapore acqueo mescolato a polveri e a chiss…
quali composti organici fuoriuscivano da cinque o sei piccoli crateri; il
maggiore era grande all'incirca quanto un campo da football e
prendeva regolarmente a eruttare due ore dopo che il Sole si era levato
sopra l'orizzonte della cometa. Era identico a un famoso geyser
terrestre, e infatti subito l'avevano battezzato ®Old Faithful¯, il Vecchio
Fedele.
Gi… Heywood Floyd s'immaginava ritto sull'orlo di quel cratere in
attesa che il Sole sorgesse sul buio e contorto paesaggio che gi…
conosceva per averlo visto nelle fotografie prese dallo spazio.
Purtroppo, quando l'astronave sarebbe atterrata sulla Cometa di
Halley, non era previsto che i passeggeri sbarcassero, come
avrebbero fatto invece il personale scientifico e l'equipaggio.
D'altra parte, nell'accordo che aveva sottoscritto non si vietava
esplicitamente lo sbarco dei passeggeri.
Avranno il loro daffare a impedirmelo... pens• Heywood Floyd, so
usare ancora una tuta spaziale. E se invece non ne sono pi— capace...
Gli torn• alla mente una cosa che aveva letto. Vedendo il Taj Mahal,
un turista aveva detto: ®Sono pronto a morire anche domani per un
monumento cos.¯
Lui si sarebbe accontentato della Cometa di Halley.
3. RIENTRO.
Anche a prescindere dall'incidente, il ritorno sulla Terra non era stato
facile.
Il primo trauma era venuto subito dopo che la dottoressa Rudenko
l'aveva risvegliato dal suo lungo sonno. Accanto a lei c'era Walter
Curnow, e sebbene Floyd non fosse ancora pienamente cosciente si era
accorto subito che qualcosa non andava. I due l'avevano salutato con
un calore esagerato che non riusciva a nascondere la tensione. Solo
quando si fu del tutto ripreso gli dissero che il dottor Chandra era
morto.
Oltre l'orbita di Marte il suo corpo aveva cessato di vivere e la morte
era avvenuta cos gradualmente che gli strumenti di controllo non
avevano potuto individuarne il momento esatto. Il cadavere, alla
deriva nello spazio, aveva continuato a seguire l'orbita della Leonov e
gi… da lungo tempo era stato distrutto dai fuochi del Sole.
La causa della morte non si era potuta determinare, ma Max
Brailovsky aveva una sua idea pochissimo scientifica, d'accordo, ma
che nemmeno la dottoressa Rudenko si sentiva di respingere.
®Non poteva pi— vivere senza Hal.¯
E Walter Curnow aveva aggiunto anche: ®Chiss… Hal come la
prender…. Ô da qualche parte nello spazio, e ascolta tutte le nostre
trasmissioni. Prima o poi lo verr… a sapere¯.
E ora anche Curnow non c'era pi— come tutti quanti, del resto,
tranne la piccola Zenia. Erano vent'anni che non la vedeva, ma
puntualmente ogni Natale lei gli mandava una cartolina. L'ultima era
ancora fissata alla parete vicino alla scrivania: c'era una troika carica
di doni che correva tra le nevi dell'inverno russo, mentre un branco
di lupi dall'aria molto affamata la seguiva con lo sguardo.
Quarantacinque anni! Certe volte gli sembrava che il ritorno della
Leonov sulla Terra tra gli applausi di tutta l'umanit… fosse avvenuto
soltanto ieri. Applausi, s, ma stranamente freddi; rispetto, certo, ma
senza vero entusiasmo. La missione su Giove aveva avuto fin troppo
successo; aveva aperto un vaso di Pandora di cui si doveva ancora
finire di scoprire tutto il contenuto.
Soltanto un pugno di uomini sapeva dell'esistenza della cosiddetta
Anomalia Magnetica Tycho Uno (TMA1), e cioŠ del monolito nero
trovato sepolto sulla Luna. Solo dopo lo sfortunato volo su Giove della
Discovery il mondo apprese che quattro milioni di anni prima
un'intelligenza non umana era passata per il sistema aolarc lasciando il
suo biglietto da visita. La scoperta dest• stupore, ma non giunse del
tutto inaspettata: erano decenni che ci si attendeva qualcosa del genere.
Questa visita era avvenuta quando la specie umana ancora non
esisteva. E sebbene la Discovery avesse subito un misterioso
incidente nei pressi di Giove, non vi era prova alcuna che si fosse
trattato di qualche guasto meccanico. Per quanto il TMA1 avesse
importantissime implicazioni sul piano filosofico, dal punto di vista
pratico l'umanit… continuava a essere sola nell'universo.
Ma ora non era pi— cos. A soli pochi minutiluce di distanza a un
passo, dunque, secondo il metro cosmico vi era un'intelligenza in
grado di creare una stella e, per scopi misteriosi, in grado di
distruggere un pianeta mille volte pi— grande della Terra. E, cosa
ancora pi— preoccupante, questa intelligenza sapeva dell'esistenza
degli uomini, a giudicare dall'ultimo messaggio che la Discovery aveva
inviato dalle lune di Giove prima di venir distrutta dalla nascita di una
nuova stella, Lucifero:
TUTTI QUESTI MONDI SONO VOSTRI TRANNE EUROPA. NON
METTETE PIEDE SU EUROPA.
La nuova stella che, luminosissima com'era, rischiarava a giorno le
notti tranne quei pochi mesi all'anno in cui si trovava dietro il Sole
aveva portato all'umanit… speranza e paura. Paura, perch‚ l'ignoto,
soprattutto quando appare dotato d'immensi poteri, suscita sempre
questa emozione primordiale. Speranza, per via di come si era
trasformata, per causa sua, la scena politica mondiale.
Pi— volte si era detto che solo una minaccia dallo spazio avrebbe
potuto unire l'umanit…. Se la nascita di Lucifero fosse una minaccia,
non era certo; ma di sicuro era una sfida. E questo, come si vide, fu
sufficiente.
Heywood Floyd aveva osservato i mutamenti geopolitici
dall'ospedale orbitale Pasteur, da lontano, quasi fosse anche lui
un'intelligenza aliena. Dapprima non aveva nessuna intenzione di
restare nello spazio, una volta guarito perfettamente. Ma con
sconcertata seccatura dei medici guar solo dopo un tempo
lunghissimo.
Ripensando a quel periodo con la serenit… degli anni successivi,
Floyd aveva capito perch‚ allora le sue ossa stentavano a saldarsi. Il
motivo era che non aveva nessuna voglia di tornare sulla Terra: non
c'era nulla che l'aspettasse sulla grande sfera azzurra e bianca che
riempiva il suo cielo. C'erano momenti in cui capiva bene come mai
Chandra avesse potuto perdere la voglia di vivere.
Solo per caso non era con la sua prima moglie durante quel viaggio
su Europa. Ora Marion era morta, e il ricordo di lei pareva far parte
di un'altra vita, della vita di un altro. Le due figlie avute da lei erano
diventate due cortesi estranee, ciascuna con una famiglia propria.
Ma Caroline l'aveva persa per sua colpa, sebbene in pratica non
avesse avuto nessuna possibilit… di scelta. Sua moglie non era riuscita a
capire (del resto, l'aveva davvero capito, lui?) perch‚ mai avesse
preferito lasciare la bella casa che avevano per esiliarsi per anni e anni
nei gelidi spazi lontani dal Sole.
Floyd aveva capito, nemmeno a met… della missione, che Caroline
non l'avrebbe aspettato; per• aveva sperato che Chris l'avrebbe capito e
perdonato. Ma nemmeno quella consolazione gli era stata concessa;
troppo a lungo suo figlio era rimasto senza un padre. Quando infine
Floyd era ritornato, Chris aveva gi… trovato un altro padre nell'uomo
che aveva preso il suo posto nella vita di Caroline. Il distacco era
ormai assoluto e irrimediabile; Floyd credette che non se ne sarebbe
mai dato pace; invece, naturalmente, aveva superato la cosa in un
modo o nell'altro.
Il suo corpo aveva subdolamente appoggiato i suoi desideri
inconsci. Quando, dopo la lunga convalescenza all'ospedale Pasteur,
aveva infine fatto ritorno sulla Terra, subito aveva presentato sintomi
cos allarmanti tra cui un sospetto di necrosi ossea che l'avevano
immediatamente rimandato all'ospedale orbitale. E l poi era rimasto,
a parte qualche breve escursione sulla Luna, adattandosi perfettamente
alla bassissima gravit… da zero g a un sesto della gravit… terrestre
determinata dalla lenta rotazione dell'ospedale spaziale.
Non conduceva una vita da eremita tutt'altro. Anche durante la
convalescenza dettava rapporti, testimoniava davanti a innumerevoli
commissioni parlamentari, rilasciava interviste. Era un uomo famoso, e
gli piaceva esserlo finch‚ dur•. La fama lo compensava in parte
delle profonde ferite intcriori.
Gli anni tra il 2020 e il 2030 erano passati cos in fretta che ora solo a
fatica riusciva a richiamarli alla mente. C'erano state le solite crisi, i soliti
scandali, i soliti disastri soprattutto il gran terremoto in California, di
cui aveva osservato con orrore le conseguenze attraverso gli schermi di
rilevamento della stazione. Al massimo ingrandimento, in condizioni
ottimali, erano in grado di mostrare anche i singoli individui; ma da quel
suo osservatorio oltremondano non era possibile identificarsi con quei
puntolini che formicolando fuggivano dalle citt… in fiamme. Soltanto le
telecamere a terra mostravano l'autentico orrore della catastrofe.
Durante quel decennio, per quanto i risultati si sarebbero
manifestati soltanto in seguito, le grandi zolle tettoniche della politica
continuarono a muoversi inesorabili come i continenti ma in senso
op
posto, quasi che il Tempo stesse scorrendo alla rovescia. Infatti,
all'inizio dei tempi sulla Terra vi era stato un unico supercontinente,
Pangea, che con il trascorrere degli coni si era spaccato e suddiviso.
Allo stesso modo la specie umana si era divisa in trib— e nazioni
innumerevoli; e ora si stava ricomponendo in unit… via via che le
diversit… linguistiche e culturali di un tempo si attenuavano.
Era un processo che Lucifero aveva s accelerato, ma che era iniziato
gi… da alcuni decenni, quando l'avvento dell'et… dei jet aveva messo in
movimento il turismo planetario. Quasi contemporaneamente non si
trattava, com'Š naturale, di una semplice coincidenza i satelliti e le
fibre ottiche avevano rivoluzionato le comunicazioni. Il 31 dicembre
dell'anno 2000 si giunse all'unificazione delle tariffe telefoniche, e una
telefonata intercontinentale venne a costare quanto una chiamata
urbana: la specie umana accolse il nuovo millennio trasformandosi in
un'unica, grande famiglia loquace.
Come in tutte le famiglie, i rapporti tra i membri non erano sempre
pacifici, ma si trattava di dispute che non minacciavano pi— l'esistenza
dell'intero pianeta. Quando per la seconda e ultima volta si fece
ricorso all'arma atomica, vennero sganciate tante bombe quante la prima
volta, e cioŠ due. E sebbene i kiloton fossero di pi—, il numero delle
vittime fu molto minore perch‚ vennero bombardati campi
petroliferi quasi disabitati. A questo punto i Tre Grandi la Cina, gli
Stati Uniti e l'URSS si mossero con lodevole rapidit… e saggezza
isolando i Paesi in guerra fin quando i sopravvissuti non ebbero ripreso
a ragionare.
Nel decennio 20202030 una guerra tra le grandi potenze era
impensabile quanto lo sarebbe stata, nel secolo precedente, una
guerra tra Stati Uniti e Canada. La causa di ci• non era da ricercarsi
in un miglioramento di fondo della natura umana e nemmeno in un
unico fattore determinante se non forse nella preferenza che
normalmente si ha verso la vita rispetto alla morte. Inoltre la pace
non era stata in larga misura nemmeno costruita consapevolmente:
prima che gli uomini politici si rendessero conto di quello che era
successo, invece della macchina della guerra si era messa a
funzionare, e a funzionare bene, la macchina della pace...
Non fu uno statista o un ideologo a inventare il movimento degli
®Ostaggi per la pace¯; esso nacque parecchio tempo dopo che qualcuno si
accorse che c'erano sempre circa centomila turisti russi negli Stati Uniti e
mezzo milione di americani nell'Unione Sovietica, la maggior parte dei
quali intenti al loro tradizionale passatempo, e cioŠ quello di lamentarsi
dei servizi igienici. E, cosa forse pi— importante, in questi due gruppi vi
era una percentuale molto elevata di individui che non si potevano
assolutamente sacrificare i figli dei ricchi, dei privilegiati, dei potenti.
Inoltre, anche volendo, non sarebbe pi— stato possibile preparare
una guerra su vasta scala. Negli anni Novanta era nata l'et… della
trasparenza quando intraprendenti agenzie giornalistiche avevano
cominciato a mettere in orbita satelliti di osservazione dotati di
obiettivi paragonabili a quelli che i militari impiegavano da
trent'anni. Il Pentagono e il Cremlino impazzirono di rabbia, tra
l'indifferenza della Reuter, dell'Associated Press e delle telecamere,
funzionanti ventiquattro ore su ventiquattro, dell'Agenzia
Giornalistica Orbitale.
Nel 2060 il disarmo non era ancora totale, ma il mondo poteva dirsi
pacificato, e le ultime cinquanta bombe nucleari erano sotto stretto
controllo internazionale. Vi fu una scarsissima opposizione a che un
monarca molto amato, Edoardo Vili, venisse eletto primo Presidente
Planetario: solo una decina di Stati si opposero. Si andava dalla
Svizzera, sempre ostinatamente neutrale (ma i cui ristoranti e
alberghi accoglievano a braccia aperte il nuovo personale
amministrativo), alle Malvine, i cui abitanti, attaccati
all'indipendenza con un amore che rasentava il fanatismo, si
摘要:

ArthurC.Clarke.2061Odisseatre.Titolooriginale:2061:OdysseyThree.TraduzionediMarcoeDidaPaggi.¸1987bySerendibBV.¸1990RCSLibriS.p.A.,Milano.AllamemoriadiJudyLynnDelRey,editorstraordinaria,cheacquist•questolibroperundollaromanonseppemaisespesebeneisuoisoldi.PREMESSA.Coscome2010:Odisseaduenoneraesattame...

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